Le dichiarazioni ufficiali e i fatti.
Detroit e Parigi, 6 marzo 2017 – General Motors Co. e Groupe PSA annunciano oggi la conclusione di un accordo in base al quale la filiale Opel/Vauxhall di GM e le operazioni europee di GM Financial entreranno a far parte di Groupe PSA nel quadro di una transazione che valorizza queste attività rispettivamente a 1,3 miliardi di euro e 0,9 miliardi di euro. Con l’ingresso di Opel/Vauxhall, che ha realizzato un fatturato di 17,7 miliardi di euro nel 20161, PSA diventerà il secondo costruttore automobilistico europeo, con una quota di mercato del 17%.
La transazione permetterà a Groupe PSA di realizzare importanti economie di scala e di sviluppare sinergie nel settore degli acquisti, della produzione e della ricerca e sviluppo. Dovrebbero essere realizzate sinergie per 1,7 miliardi di euro all’anno entro il 2026 – di cui una parte significativa dovrebbe concretizzarsi entro il 2020 – e dovrebbe contribuire ad accelerare il risanamento di Opel/Vauxhall.
Traendo profitto dal fruttuoso partenariato concluso con GM, PSA si aspetta che Opel/Vauxhall raggiunga un margine operativo corrente del 2 % entro il 2020 e del 6 % entro il 2026, e generi un flusso di cassa operativo positivo entro il 2020.
Le prospettive future
La crisi della Opel, ramo europeo di GM, è proseguita anche dopo la ripresa degli altri marchi europei, sia FCA, che dall'acquisto di Chrysler e relativi marchi ha tratto grande beneficio, sia VW che, malgrado la tegola della truffa diesel, ha continuato a macinare numeri di vendite positivi, sia PSA, che in parte grazie al rinnovo della gamma Peugeot, Citroen e DS ed in parte all'iniezione di capitale cinese, è riuscita a superare la crisi profonda in cui giaceva.
Ma allora è proprio un affare caricarsi la Opel sulle spalle con tutti i suoi limiti?
La tecnologia del marchio è obsoleta, molti motori sono quelli in comune ad FCA che risalgono ai tempi dell'alleanza tra questa e GM, non prevede motorizzazioni ibride.
I modelli, a parte l'inossidabile Corsa, sono poco attraenti: la Adam costa troppo ed è piccola, la Karl non piace, l'Astra non ha più riscosso il successo degli anni 2000, le grandi del marchio sono ignorate. Piccolo successo per Mokka, ma nella grande offerta SUV, Opel non spicca di certo.
Sembra, perciò, che la trasfusione di idee, tecnologie e design sarà dalla Francia alla Germania, ma su un punto PSA dovrà cambiare per conquistare i potenziali clienti Opel: la qualità e l'affidabilità.
Il marchio Opel è sempre stato simbolo di qualità ed affidabilità, anche se alcuni strafalcioni negli anni ne hanno un po' minato la fama.
Il cliente Opel, soprattutto tedesco, sa bene che Citroen e Peugeot hanno avuto grandi limiti nella qualità dei materiali e nell'affidabilità, soprattutto elettrica ed elettronica e non perdoneranno eventuali difetti su un nuovo modello di matrice gallica.
Per gli automobilisti europei la creazione di un grande gruppo continentale da un lato diminuisce la concorrenza, eliminando un soggetto interno come Opel. I modelli nuovi condivideranno piattaforme e motorizzazioni, ma magari le nuove Opel saranno più attraenti delle attuali. Certo è che se Peugeot soffrisse, in futuro, di un nuova crisi industriale, il ramo secco da tagliare sarebbe oltre frontiera e per gli operai e i tecnici tedeschi potrebbero essere dolori.
Commenti
Posta un commento