L'elefante ha partorito, ancora una volta, il topolino. Se l'intenzione e la speranza era quella di incentivare la mobilità meno inquinante per le città, favorendo la mobilità elettrica ed ibrida, oltre a quella a minori emissioni di PM10, il risultato è in tutt'altra direzione.
Vediamo cosa prevede l'emendamento inserito nella manovra economica del governo:
1) ecotasse per i veicoli con emissione di CO2 superiore a 160 g/km, crescenti a seconda di 4 scaglioni di emissioni.
2) ecoincentivi per l'acquisto con o senza rottamazione per i veicoli con emissione di CO2 inferiore a 70 g/km.
Riguardo al punto 1, siamo alle solite: chi si può sempre tassare, tanto non può fare a meno del bene oggetto del balzello? L'automobilista. La fantasia è poca da decenni, sempre lì si va a finire. Inutili le promesse elettorali di togliere le accise ai carburanti (sempre tra i più cari d'Europa).
Inoltre l'ecotassa viene calcolata sull'emissione di CO2 e così facendo rientrano nell'area non tassata, cioè inferiore a 160 g/km, alcuni modelli diesel, finora demonizzati come causa unica del livello allarmante di PM10 nel centro delle grandi città e non solo.
Infine, le auto di fascia maggiore per l'ecotassa, sono quelle che già pagano un'esorbitante superbollo annuo. Capisco che è più contestabile tassare il proprietario di un'auto media o piccola che quello di una supercar, ma è proprio un crimine potersi comprare una macchina con 400 o più cavalli? In tal caso vietatele...
Riguardo al punto 2, invece, gli ecoincentivi vengono erogati, anche se in misura minore, anche in mancanza di rottamazione di un'auto e ciò, ovviamente, cozza con il principio di tutela dell'ambiente con la sostituzione dei mezzi inquinanti con altri meno impattanti.
Inoltre gli ecoincentivi riguardano, visto il limite di 70 g/km di CO2, solo auto elettriche o ibride plug-in, ossia con batterie grandi e ricaricabili tramite presa e nessuna di queste costa meno di 23.000 euro, nel caso della Smart elettrica. Niente ecoincentivi per le ibride tradizionali, quali utilitarie come Toyota Yaris, Suzuki Ignis ecc.
Infine i fondi sono limitati, per ogni anno, perciò, se veramente ci fosse una vera corsa all'elettrico (che poi non abbiamo ancora capito dove lo ricarichiamo, salvo chi può in garage), i soldi finirebbero prima dell'anno stesso.
E come diceva Totò: "...e io pago!"
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