Pensavo tra me e me, in questi giorni, a cosa mi urtava del progresso che coinvolge il mondo delle auto. Non solo dal punto di vista tecnologico, ma anche sociale e amministrativo. Un disagio, una tristezza che immagino colpisca tutti i veri appassionati di auto, i petrolhead.
Poi ho cominciato a capire. A noi veri appassionati, piace la meccanica delle auto. Piace vedere e sentire i motori. Piace metterci le mani, almeno per la manutenzione ordinaria, ma per chi può, piace riparare la propria auto.
E tutto questo potevamo farlo fino all'avvento dell'elettronica spinta, che ha cambiato profondamente il funzionamento delle auto, riservando a pochi eletti, professionisti, la possibilità persino di fare un semplice tagliando.
Ma pazienza, pensavamo noi petrolhead, vorrà dire che il nostro orologio motoristico si fermerà agli anni '90, ci compreremo vecchie auto ben tenute e continueremo a coccolarle e ad usarle al posto dei PC su rotelle che sfornano le case automobilistiche.
Ed è arrivato il blocco alla circolazione per le auto che in pratica hanno più di 20 anni a benzina e addirittura 10 anni se diesel. Con la scusa dell'ecologia, che, anzi, definirei un vero e proprio movente, per il crimine dell'assassinio di una passione.
Passione per i motori che creava anche un'economia fatta di ricambisti, officine di paese con meccanici capaci di miracoli a poco prezzo, restauratori di interni e carrozzerie artigianali. Via, spazzato tutto via, a favore delle multinazionali dell'auto, che devono vendere sempre più auto nuove, programmando l'obsolescenza dei loro prodotti così come hanno fatto con gli elettrodomestici, condannati dalla nascita a morte prematura per generare nuovi bisogni.
E poi il colpo finale, la connessione dell'auto alla rete. Quel volpone di Elon Musk ha capito l'immensa opportunità offertagli con l'avvento delle cosiddette "auto" elettriche: la casa produttrice vende un'auto che rimane connessa con il produttore, che sa dove sei, dove vai, quanti km fai, che ti può aggiornare il software da remoto (la nuova meccanica, sui mezzi elettrici), che ti corregge la guida distratta e che domani, con la guida autonoma, si porterà in concessionario l'auto da solo, per i tagliandi o i guasti che egli stesso rileverà, e che si riprenderà l'auto se salti una rata del finanziamento.
Perchè, a cosa credevate servisse tutta questa menata della guida autonoma? A privarvi definitivamente del piacere dell'auto, non la guiderete manco più. Pagherete soltanto, per non essere più padroni di nulla, neanche della vostra libertà di farvi un giro...
Allora guardo la Lancia Fulvia Coupè 1.3S del 1973 che mio padre ha in garage, tenuta come un figlio e penso che comunque sarà il futuro, potrò sempre sedermici dentro e fare finta di essere ancora un petrolhead libero.
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