Era il 1997, l'anno prima avevo debuttato al Rally sprint di Cortanze e Monale, su una 106 Rallye Gr.A, e, sempre come navigatore, ero al mio secondo rally. Si trattava dell'impegnativo Grappolo e Tartufo, che si svolgeva nell'astigiano. Il mio pilota era un poliziotto di Ivrea, che guidava una Opel Corsa Gsi gr.A, la prima serie della Gsi, quella squadrata, di un giallo girasole. Mi contattò tramite la scuderia cui ero iscritto e dove avevo vinto, l'anno prima, il corso per navigatore, la Biellacorse. Dopo le ricognizioni, fatte nei due week-end precedenti, ci ritrovammo la mattina del venerdì per recarci alle verifiche, o almeno questa era l'intenzione. Arrivato a Ivrea, a casa del mio pilota, ci recammo presso un'autofficina, dove alla Corsa doveva essere sostituito un semiasse. Dopo una breve attesa, la macchina era pronta, ma a quel punto ci recammo presso un gommista della periferia, anzi forse meglio dire in campagna, dove dopo alcuni pugni ben assestati all'attrezzatura, fu possibile fare la convergenza alla Gsi. Così facendo, la mattinata era passata e noi ancora eravamo ad Ivrea. Fresca di gommista, portammo la macchina finalmente a casa, per caricarla sul carrello per il trasporto. Ma una volta caricata la Opel, ci accorgemmo che il carrello stesso aveva una gomma bucata… Cambio gomma, aggancio all'Audi 80 del poliziotto e via verso Asti. La berlina incaricata del traino, però, lamentava vuoti di potenza e il viaggio fu un po' laborioso. Giunti a destinazione, scaricammo l'auto e ci recammo alle verifiche.
Tocca a noi, il commissario apre il cofano, guarda e chiede "ma non c'è la valvola per il prelievo di carburante?". Il mio pilota cascò dalle nuvole e io pure. Il commissario ci disse che era obbligatoria da quell'anno e noi dovevamo averla. Ci lasciò lì, chiamato da qualcun altro. Mentre noi ci chiedevamo cosa fare e il tempo passava, arrivò un secondo commissario che ci chiese se ci avevano già verificato ed in effetti così era; alla nostra risposta affermativa, ci consegnò i documenti ed eravamo in corsa. Portata la Corsa in parco chiuso, riprendemmo la strada di casa e a quel punto il mio pilota si ricordò che c'erano due zavorre sotto i sedili della Gsi e bisognava dichiararle in verifica! Mi incaricai di cercare il giudice addetto ai rapporti con i piloti, la mattina seguente, prima della partenza, onde evitare squalifiche. Così feci e sanata la nostra mancanza in sede di verifica (nessuno ci chiese più nulla della valvola mancante), partimmo. Ma fin dalla partenza della prima prova speciale, la frizione ci abbandonò, facendoci partire saltellando che manco un allievo di scuola guida farebbe peggio!
La nostra andatura la definirei turistica, con tempi abissalmente lontani dai primi di classe e in occasione di un lungo trasferimento il pilota mi passò il volante. In quei chilometri compresi il motivo di tanta lentezza: la Corsa era per me inguidabile, con uno sterzo che non trasmetteva minimamente cosa succedeva alle ruote anteriori e, ovviamente, una frizione ormai finita. Riuscimmo ad arrivare alla quinta PS, quando in una sinistra tre, invece di infilarsi nella carreggiata scavata all'interno della curva, oltre l'asfalto, il poliziotto tirò dritto sulla ghiaia della traiettoria esterna, fermando la Opel nella boscaglia sottostante la curva, ad un metro dalla strada (la velocità per fortuna era bassa), incolumi noi e quasi sana la Gsi. Ciliegina su una torta malriuscita, al ritorno il pilota sbagliò strada e per arrivare ad Ivrea da Asti passammo da Vercelli. Eppure mi divertii.
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